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Stories From The Rooms

RASSEGNA
Racconti del Contemporaneo V Edizione
IL PALAZZO DEL SOGNO

Stories from the Rooms

“E allora chi saprà della sua antica grandezza, le scale di marmo?
E allora chi saprà che Mark Twain passeggiava nella fastosa sala da pranzo, che principesse poeti e famosi attrici vissero qui e ne furono l’anima?

Tutto ciò non sarà che correnti dell’aria, altri non ricorderanno, neppure si preoccuperanno”.

Edgar Lee Masters

Locandina V edizione Stories from the Rooms

Il mito, gli eccessi, gli amori, le sfide, il glamour, l’arte, la creatività, la follia. È una bellezza sfaccettata e complessa quella dei volti e delle storie di chi ha abitato il più iconico tra gli alberghi newyorchesi: il Chelsea Hotel. Questa leggenda ha ispirato l’associazione culturale Tempi Moderni con Ono Arte Contemporanea per la mostra-evento “Stories from the Rooms” e la rassegna Racconti del Contemporaneo -V edizione “Il Palazzo del Sogno”, in programma a Palazzo Fruscione, alla Fondazione Ebris e al Teatro Ghirelli, a Salerno, dal 9 luglio al 5 settembre 2021

 

Non c’è nulla di più bello di una chiave, finché non si sa cosa apre, diceva il poeta, drammaturgo e saggista belga Maurice Maeterlinck, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1911. E di chiavi, in questo viaggio caleidoscopico, ce ne sono tante, pronte ad aprire, porta dopo porta, l’universo eccentrico di un luogo dove artisti, scrittori, musicisti, hanno fatto la storia. Come scrigni segreti, gli usci dello storico palazzo salernitano si apriranno su mondi da scoprire, accompagnando il visitatore in un tour inedito, a partire dalla straordinaria collettiva che vedrà protagoniste oltre cento fotografie realizzate dai più celebri maestri del settore, tra gli anni Sessanta e i primissimi anni Ottanta. Ad arricchire il percorso per immagini, un dialogo tra le stanze fatto anche di installazioni, video, illustrazioni.

Scopri il sito STORIES FROM THE ROOMS

UN RACCONTO

Il Chelsea Hotel. Il mito che nasce da un bottone

Il mito prende vita da un bottone. È infatti grazie a un fortunato brevetto se il maestoso edificio di mattoni rossi, situato al 222 West della 23rd Street, tra la Settima e l’Ottava Avenue di New York, è diventato leggenda. Il palazzone vittoriano a ridosso del fiume Hudson, tra Hell’s Kitchen e il Meatpacking District, fu inaugurato nel 1884 dall’architetto che lo progettò, Philip Hubert. “Siamo chiaramente all’inizio di un’epoca nuova”: così titolò il New York Sun all’indomani del taglio del nastro. A quei tempi nessuno poteva immaginare che quelle stanze sarebbero state vissute da Mark Twain e Jackson Pollock, da Dylan Thomas e Patti Smith, né che lì Arthur C. Clarke avrebbe trovato l’ispirazione per 2001: Odissea nello spazio o che Arthur Miller, reduce dalla separazione con Marylin Monroe, decidesse di stabilirvisi e di scrivervi Dopo la caduta. Ma nell’aria si annusava già un vento diverso, segnato dall’addio alle città maleodoranti, soffocanti e mal costruite in nome di comunità dall’armonia perfetta e di gloriose sinfonie umane. È questa l’idea rivoluzionaria di Hubert, cresciuto tra le scintille della Rivoluzione di Luglio e, grazie al padre Colomb Gengembre, tra i progetti del filosofo utopista Charles Fourier, per realizzare quei dodici piani occorrevano capitali. È il destino a rimescolare le carte. E così, mentre Harvard offre a Hubert una cattedra da ricercatore, il governo gli consegna 120mila dollari per un bottone autoserrante che l’architetto di Boston ha da poco brevettato. Così, nel 1883, acquistò per 175mila dollari sette lotti vicino Chelsea da Jimmy Ingersoll, protagonista con William Boss Tweed di una clamorosa speculazione edilizia che non restò impunita. Alla fine dell’Ottocento la società fallì e nel 1905 il palazzo fu convertito in hotel: tra i primi clienti Mark Twain, seguito da Thomas Wolfe e Sherwood Anderson. Una leggenda – ma non è l’unica sorta intorno al Chelsea Hotel – vuole che proprio qui Jack Kerouac abbia scritto il suo capolavoro, On the road. Ma di certo in quelle stanze, il capostipite della beat generation conobbe e conquistò la stima di Gore Vidal. Dylan Thomas scopre il Chelsea – dove morirà nel 1953 nella stanza 205 – ne fa il suo quartier generale e il rifugio condiviso con l’amante Liz Reitell. Anni dopo, Robert Allen Zimmerman, che deve proprio al poeta gallese il suo nome d’arte, ovvero Bob Dylan, venne in pellegrinaggio sulle tracce del suo mito, e scrisse canzoni come Blonde on Blonde nella 211. È qui che nel 1959 William Burroughs firma la prima stesura de Il pasto nudo. Una delle canzoni simbolo dell’albergo è sicuramente Chelsea Hotel n.2 di Leonard Cohen. È il racconto di una notte con Janis Joplin, incontrata per caso nell’ascensore dell’hotel e conquistata spacciandosi per Kris Kristofferson. Mentre Jimi Hendrix organizzava le sue “feste” e Roger Waters dei Pink Floyd vagava per i corridoi, Andy Warhol, già icona della pop art, decise di girarvi, con il suo eclettico entourage, Chelsea Girls. Passione, follia e tragedia segnano a fuoco la stanza numero 100: qui Nancy Spungen, compagna del frontman dei Sex Pistols Sid Vicious, verrà trovata morta accoltellata. La 1017 è la stanza più piccola: Robert Mapplethorpe scattò la sua prima foto, quando poverissimo e sconosciuto, decise di trasferirvisi con Patti Smith che dopo l’idillio, abbandonò il fotografo per Sam Shepard, attore, drammaturgo e batterista degli Holy Modal Rounders. Negli anni Ottanta anche l’imperatrice del pop, Madonna, ha vissuto al Chelsea, per farvi poi ritorno nel 1992: la stanza 882 è diventata il set fotografico per il suo libro Sex.

STORIES FROM THE ROOMS

Dal 9 luglio al 5 settembre 2021

Un evento unico nel suo genere, che si propone di lanciare da Salerno una sfida ambiziosa nel solco dell’arte, con un progetto che vuole raccontare una storia fatta di narrazioni complesse e diversissime tra di loro, unite dalla voglia di lasciare un segno indelebile. Un drappello di artisti che ha segnato il mondo della cultura, sia alta che popolare, vivrà metaforicamente nelle sale del secondo e terzo piano di palazzo Fruscione, attraverso l’esposizione di 109 opere fotografiche, rese ancora più suggestive da un particolarissimo allestimento del palazzo che rimanda alle suggestioni e alle atmosfere dell’albergo newyorchese. I testi della mostra fotografica sono realizzati in esclusiva dal giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Carlo Massarini. Con il contributo di quasi 30 fotografi e artisti grafici, di video art di fama internazionale, lo storytelling di questa avventura straordinaria sarà l’occasione per scoprire o riscoprire un luogo iconico che ha stregato l’immaginario collettivo. Al Chelsea Hotel, Arthur Miller, che aveva appena lasciato Marilyn Monroe, si ritira a scrivere; Patti Smith e Robert Mapplethorpe vi si stabiliranno per diversi anni, così come Jackson Pollock, Dylan Thomas, Leonard Cohen e Janis Joplin; Sid Vicious dei Sex Pistols fu accusato di aver ucciso, in una di quelle stanze, la fidanzata Nancy Spungen, mentre Andy Warhol vi girò il suo film Chelsea Girls. E ancora Madonna, Tom Waits, Dennis Hopper, Bob Dylan, Jack Kerouac, e tanti altri. L’elenco è veramente infinito e l’esposizione offrirà al pubblico l’opportunità di indagarlo tutto. La mostra non vuole però essere solamente un’antologia di personaggi e momenti fondamentali della storia della cultura popolare, ma anche un’occasione per riflettere sul particolare clima che ha contribuito a influenzare e dare forma all’arte e alla cultura del XX secolo. Come di consueto, poi, Tempi Moderni ha scelto di creare un ponte originalissimo con l’attualità, attraverso un confronto con il contemporaneo. Ecco dunque che in dialogo con i fotografi che hanno immortalato la leggenda del Chelsea Hotel ci saranno: la Dream Room Chelsea Hotel, un’installazione video a cura di Cactus Filmproduzioni, di Licio Esposito e Paola Vacca, le opere del duo storico dell’arte contemporanea Perino & Vele, quelle del designer e illustratore Stephen Alcorn, della fumettista Vanna Vinci e del video-artista Nicola Di Caprio. Una straordinaria narrazione, fatta di seduzioni iconografiche e di tracce legate all’idea di quanto immaginifica possa essere la potenza del mito, in tutte le sue declinazioni.

Biglietti Mostra

Intero: 6 euro

Ridotto: 3 euro
– visitatori tra i 15 e i 25 anni di età e possessori di Campania Artecard

Gratuito: fino a 14 anni

Orari Mostra

Tutti i giorni:

ore 10.30-13.30/17.30-21.30

Palazzo Fruscione

Vicolo Adelberga 24, 84121 Salerno

 

Si accede esibendo il Green Pass

RASSEGNA

Racconti del Contemporaneo V Edizione

Il Palazzo del Sogno

Letteratura, cinema, teatro, musica: sono queste, da sempre le strade che Tempi Moderni ha scelto per cucire, intorno ai suoi eventi artistici, un calendario di appuntamenti di qualità, pensati per spingere il pubblico a entrare, ancora con maggiore partecipazione, nello spirito del progetto. Tre le sezioni di questa edizione: Talk, Cinema ed eventi “Fuori Palazzo”. Figure prestigiose del mondo accademico e culturale racconteranno le suggestioni del Chelsea Hotel per restituire l’atmosfera di uno straordinario cantiere progettuale ed emozionale. Lo spazio cinema, invece, si pone come una carrellata tra i tanti “protagonisti” di questo luogo utopico immerso nella grande mela. Un appuntamento imperdibile per veri appassionati della settima arte che, come negli anni precedenti, prevede la presenza di scrittori, critici, artisti, giornalisti, registi. Il nostro “Fuori Palazzo”, realizzato in collaborazione con Casa del Contemporaneo-Teatro Ghirelli e la Fondazione Ebris, diventerà invece una narrazione fatta di parole e note, che darà vita ai sognatori del Chelsea Hotel e alle loro utopie. Una narrazione che, con i concerti e i momenti musicali affidati alla direzione artistica di Matteo Saggese (pianista e compositore), diventa un vero e proprio viaggio tra i nomi più importanti del pop e rock che hanno dimorato, scritto, composto e comunque transitato nel contesto magico del Chelsea Hotel: da Bob Dylan a Joni Mitchell, Jimi Hendrix, Lou Reed, Nico & Velvet Underground, Tom Waits, Chet Baker, Janis Joplin, Patti Smith, Rolling Stones, con un focus finale sulla figura leggendaria di Leonard Cohen.

Programma

Il Team di questa edizione

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Presidente

Marco Russo
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Direttore Scientifico

Alfonso Amendola
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Coordinamento e Organizzazione generale

Maria Paola Cioffi
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Grafica

Emanuela Angrisani
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Comunicazione

Barbara Cangiano
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Video Documentario

Carlo Pecoraro
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Ufficio Stampa

Concita de Luca
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Conduttrice

Rosita Sosto Archimio
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Referente rassegna Cinema

Michelle Grillo
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Siti web e Newsletter

Roberta Coralluzzo
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Social Media

Maria Beatrice Russo
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Social Media

Annachiara Guerra
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Bookshop

Vincenzo Aliberti
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Bookshop

Renato de Rosa
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Food & beverage

Sabrina Prisco
scabec-team

Team Scabec

Team Scabec

Ringraziamenti

La mostra e il cartellone degli eventi della rassegna, sono realizzati da Tempi Moderni, con la curatela di Ono arte contemporanea per la sezione fotografica e la supervisione per la sezione Side exhibition, grazie alla programmazione e al finanziamento della Regione Campania, attraverso Scabec, società in house per la valorizzazione e la promozione dei beni culturali regionali, con fondi POC (Programma Operativo Complementare) 2014-2020. patrocinata dal Comune di Salerno e dall’Università degli Studi di Salerno e con il contributo della Fondazione Tosi, e di enti e sponsor privati. Si ringrazia per la collaborazione Casa del Contemporaneo presso il Teatro Ghirelli e Fondazione Ebris, per gli eventi della Rassegna “Fuori Palazzo”.

Mostra e Rassegna realizzati con il contributo di

Regione Campania
Scabec
POC Programma Operativo Complementare - logo
Campania ArteCard

Con il Patrocinio di

Comune di Salerno
Salerno
Università degli Studi di Salerno

Partner tecnici

Con il contributo di

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