Mercoledì 17 settembre, ore 19.00
Mercoledì 17 settembre, ore 19.00 “Sentieri del sacro, al Sud. Scianna, Jodice, Biasiucci” Lectio di...
Lasciare la propria casa, interrompere le abitudini, allontanarsi dai luoghi nei quali si snoda il flusso delle giornate, per dirigersi altrove. Numerose sono le ragioni per mettersi in cammino: lavoro, piacere, curiosità, necessità, sopravvivenza. Tra queste anche la fede. E nei cammini di fede la parola “Altrove” deve essere scritta con la maiuscola perché non indica solo un luogo, ma la meta a cui tendere per entrare in contatto con la manifestazione e la presenza del sacro.
Intraprendere un pellegrinaggio, partecipare a una processione o recarsi a pregare, sono esperienze antiche e ancestrali. Attivano gesti, azioni, conoscenze che appartengono a un tempo stratificato, fatto di tradizioni, riti, canti che affondano le loro radici dentro e oltre la storia.
Strettamente connessa al gesto del fotografare è proprio l’esperienza del camminare, al punto che potremmo chiamare i fotografi dei “viandanti dello sguardo”. A questo proposito, Ferdinando Scianna ricorda spesso come, ancora più che con gli occhi, il cuore e la mente, la fotografia si realizzi, in realtà, con i piedi.
Nel cammino, il sacro si intreccia con la vita, il rito si fonde con la fatica, il mito si nutre e si rinnova nei bisogni dei tanti che partecipano. Il pellegrinaggio diventa la manifestazione di una realtà che il fotografo riprende con attenzione e partecipazione, abbastanza vicino da registrare gli sguardi e le emozioni, sufficientemente distante da cogliere il fenomeno nella sua estrema complessità.
Le immagini raccolte in questa mostra, ideata per l’anno del Giubileo della Speranza 2025, testimoniano i lavori che alcuni autori, tra i più rappresentativi del nostro tempo, hanno realizzato registrando i “cammini di fede” come parte del loro impegno di osservatori del reale. Alcune immagini ci raccontano la nostra stessa cultura, altre ci guidano verso luoghi diversi e rivelano quanto il tema del viaggio sia intrecciato con la pratica religiosa come parte della nostra vita. Ogni fotografo trasforma l’apparecchio fotografico in uno strumento per conoscere e comprendere: accarezzare quei volti, quei gesti, e riscoprirne tutto il valore.
Micol Forti e Alessandra Mauro
Ingresso gratuito
Tempio di Pomona
Piazza Don Enzo Quaglia
84121 Salerno
Orari apertura al pubblico:
dal martedì alla domenica
ore 10.30-13.30 / 17.30-20.30
Il giorno 21/09/2025
(Festività del Santo Patrono)
la mostra resta aperta
dalle ore 10.30 alle 13.30
L’accesso per persone con disabilità motoria è previsto tramite l’ingresso posteriore del Tempio (Curia), dal martedì al venerdì ore 10.30-13.30 / 17.30-19.00
“Altri tempi” prende forma, anima e voce.
Con la rassegna “Altri tempi”, promossa da Tempi Moderni, si apre un nuovo spazio di riflessione e scoperta, un percorso che si sviluppa al di fuori dei tracciati più battuti, ma che custodisce nel suo cuore la stessa tensione creativa e intellettuale che anima I Racconti del Contemporaneo fin dalla loro nascita. Di questa esperienza (che tornerà in primavera nel suo decennale) resta viva la matrice originaria: la passione per le trasversalità culturali, la volontà di mettere in dialogo linguaggi diversi – dalla parola scritta alla voce, dal pensiero alla visione – e l’impegno nel costruire incontri che siano vere e proprie lectio, frutto di uno sguardo appassionato ma sempre fondato su una solida ricerca, su un pensiero che scava, che approfondisce, che lascia traccia.
“Altri tempi” è, ancora una volta, un viaggio.
Un viaggio corale, condiviso, dove la cultura non è mai fine a sé stessa ma diventa occasione di connessione, di attraversamento, di riscoperta. È un invito a rallentare, a tornare ad ascoltare, a osservare con occhi nuovi ciò che credevamo di conoscere.
È il tentativo – forse l’urgenza – di riaprire spazi di senso nel rumore del presente, di creare momenti di sospensione in cui il pensiero possa ritrovare ritmo e respiro.
In un tempo che corre veloce, Altri tempi ci invita a fermarci e a guardare indietro non per nostalgia, ma per cercare nel passato quelle chiavi che possano ancora aprire le porte del futuro. Un’esperienza da vivere insieme, tra voci, idee e visioni capaci di attraversare il tempo, di superare i confini, di accendere domande.
Altri tempi non è solo una mini rassegna: è un gesto collettivo. Una chiamata alla partecipazione. Un laboratorio di senso. Un atto di resistenza culturale.
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