logo
Locandina Letizia Battaglia
Locandina Sguardi di Lelli e Masotti
Locandina Nouvelle Vague3
Locandina Antonioni e Vitti
Locandina Stories from the Rooms
Manifesto Sukita
Manifesto Savini
Manifesto Gallotta
Manifesto Pedriali
© Tempi Moderni, Tutti i diritti riservati

La Mostra

Biglietti Mostra

Intero: 7 euro

Ridotto: 5 euro ragazzi

Gratuito: fino ai 14 anni

Orari Mostra

Lunedi – venerdì
ore 10.00 – 13.00 / 17.00 – 21.00

Sabato e festivi ore 10.00 – 20.00

Biglietteria

Palazzo Fruscione

Vicolo Adelberga 24, 84121 Salerno

Ticket online

logo TicketSMS

Il transitorio, l’immutabile

di Alfonso Amendola

Ne Le Peintre de la vie moderne (il saggio dedicato alla pittura che Charles Baudelaire pubblica nel 1863) ci sono alcuni elementi di natura teorica e di necessaria “lettura” del visivo che ancor oggi son perfetto nutrimento per comprendere la potenza dell’espressione (non solo del pittorico, ma come nel nostro caso, anche del fotografico). Per il poeta de I fiori del male la modernità del visivo è tutta da leggersi nella duplice tensione del “transitorio”, del “fuggitivo”, del “contingente” e dall’altro lato totalmente dentro “l’eterno e l’immutabile”. Ed è proprio immergendoci in questa “partitura” che ci piace leggere e narrare il labor fotografico tra “identità e memoria” di Lelli e Masotti.

 

Lavori fotografici che nascono per specifiche occasioni o eventi o accadimenti ma che nel tempo si condensano dentro uno spazio di visione che davvero ha capacità di sfidare gli orizzonti del tempo. Inoltre a questa duplice e straordinaria articolazione della fotografia (magnifica “scacchiera metanarrativa”) almeno altri due elementi di composizione sembrano esser nodali per comprendere il procedere dei due fotografi ravennati di nascita ma milanesi di adozione.

 

1. La capacità di aver saputo fondere in un unico sentire “la passione e il lavoro” (come più volte sottolineato in diverse interviste). Una passione verso l’arte, lo spettacolo, la musica, le performing arts che li ha portati a condensare -dentro e ben al di là dell’obiettivo- le grandi storie che troverete anche nello spazio espositivo di Palazzo Fruscione. Un dialogo (e per noi un magistrale lascito intellettuale oltre che artistico) eterogeneo, vivace, attento al movimento e alla fissità, fluido e capace di centrare tra campiture in bianco e nero e cromie graduali un lucidissimo spaccato della nostra storia. Uno spaccato che sa esser evocazione e cronaca al contempo.

 

2. E poi l’ultimo potente elemento che condensa il lavoro di Lelli e Masotti: il senso dell’amicizia (dell’empatia, della dialettica immediata) con i soggetti raccontati nel fluire del fotografico. Ed è lampante il lavoro d’incontro che i nostri fotografi riuscivano a creare (fedeli all’inquadratura come “etica ed estetica”). Perché nel grande snodo dell’amicizia entra (come ci ricorda Maurice Blanchot in Pour l’amitié dedicato all’amico fraterno Georges Bataille) “tutta la semplicità della vita”.

 

Quella vita anch’essa “transitoria e immutabile” che respira in soave pienezza in ogni scatto, traccia, segno, frammento, scheggia dell’opera fotografica firmata Lelli e Masotti.

La memoria e la scia

di Carlo Serra

L’immagine della fotografia come freccia, la capacità di cogliere il cuore di una situazione in una sola immagine, compie sempre un doppio movimento: l’obbiettivo passa attraverso gli snodi di un’azione, ne districa le trame, per aprire su quell’orizzonte che ne racconta il momento culminante, facendo presagire cosa sta per accadere, o quanto è appena successo, quasi a cavalcioni dell’onda temporale.

 

Raccogliere assieme Nucleus, Kontakthof – Kontrapunkt e l’intero atlante di Musiche significa vivere fino in fondo, strato dopo strato, questa ambiguità feconda.  Lo straordinario rimescolamento delle carte che ha attraversato musica e danza ha riverberato negli obbiettivi di Lelli e Masotti, dando alla fissità della foto la vibratilità della performance.

 

Riattraversare il percorso dei tre piani espositivi del Palazzo non significa solo poter ricostruire una delle fasi culturali più ricche e contraddittorie degli ultimi 50 anni, ma viverne il pulsare interno, scivolando dentro la profondità del personaggio, dell’azione, e del significato della storia, senza mai riuscire a scinderne le fasi in modo netto.

 

Ci si fa incontro una forma stilistica, forgiata per anni in migliaia di scatti pensati, scartati, ma sempre immanenti, che attraversa i ritratti di Battiato, il lavoro scenico di Pina Bausch, riplasmato tre volte in 30 anni, e l’atlante di Musiche. Certo, ci viene permesso di separare le fasi dei lavori, ma questo accade solo attraverso un continuo rimescolamento di registri, che accompagnano il visitatore, in un voluto ammorbidimento dei criteri di genere nella fotografia.

 

Si accosta progettualmente la posa che scava dentro al personaggio e il gioco dell’azione, la disposizione ora ironica, ora drammatica, della simmetria nelle tensioni dell’agire, o del far musica, che guizza nel modo in cui soggetti, azioni, ambienti, emozioni vengono colti nella loro tensione estetica.

L’effetto che questo modo di insegnare a guardare produce sembra collocarsi così agli antipodi della visione di una fotografia che guardi al passato come fa Orfeo con Euridice. Quel senso di reale di cui parlava Barthes nella Camera Chiara qui cambia drasticamente di segno: la foto interagisce con noi, non ha nostalgia del passato, ma di quella scia che completa, in un attimo, il senso dell’evento: e costringe continuamente a ripensare il senso dell’immagine che abbiamo davanti non come scheggia di un passato perduto, ma di una azione che ci chiama, perché sia completata. Emozioni come stanchezza, gioia, ironia, stupore, spiazzamento insegnano implacabilmente a esplorare il senso di quanto stiamo guardando, quasi a farci entrare nella scia dell’azione, o del dialogo col ritratto o con la situazione.

PHOTOGRAPHERS

Silvia Lelli e Roberto Masotti
© Luca D'Agostino

Silvia Lelli e Roberto Masotti

Lelli e Masotti, è la sigla creata nel 1979 in occasione della collaborazione che Silvia Lelli e il marito Roberto Masotti avevano instaurato come fotografi ufficiali del Teatro alla Scala, ruolo che hanno ricoperto per 17 anni. Per oltre 40 anni, hanno raccontato il mondo delle performing arts e della musica attraverso la fotografia, in totale sintonia fino alla scomparsa di Roberto Masotti nell’aprile 2022.  La loro poderosa e infaticabile attività ha dato origine a un archivio di immagini talmente esteso, ricco e importante da avere indotto il Ministero dei Beni Culturali a dichiararlo, nel 2018, “bene di interesse storico”.

Nati a Ravenna, trasferiti a Milano nel 1974, si sono dedicati al mondo del teatro, della danza e delle musiche di ogni genere. Keith Jarrett, Miles Davis, Demetrio Stratos, Frank Zappa, Jan Garbarek, Franco Battiato, Arvo Pärt, John Cage, Pina Bausch, Tadeusz Kantor, Pier’Alli, Merce Cunningham, Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Sylvano Bussotti, Maurizio Pollini, Kim Kashkashian, Placido Domingo, Carla Fracci, Karlheinz Stockhausen, Luciana Savignano, sono, per nominarne solo alcuni, tra gli artisti che hanno ritratto nella loro lunga carriera.

Loro opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Hanno collaborato con numerose istituzioni e festival, tra i quali il Teatro alla Scala, l’Orchestra Filarmonica della Scala, Festival MITO/Milano, Teatro dell’Opera di Roma, Ravenna Festival, e il Festival di Salisburgo.

Le loro fotografie sono state esposte in sedi internazionali come Ara Art Center di Seoul, Haus der Kunst a Monaco, la Biennale Internazionale d’Arte a Venezia, MCA a Chicago, Palazzo delle Esposizioni a Roma.

Nel 2019, RSI Radiotelevisione Svizzera ha realizzato il documentario Doppio Clic sulla loro carriera (in visione gratuita, durante la Mostra Sguardi, a Palazzo Fruscione).

 

Silvia Lelli prosegue la sua ricerca sulla danza, il teatro e le performance dal vivo ed è impegnata nella valorizzazione del vasto archivio Lelli e Masotti.

Iscriviti per ricevere aggiornamenti sui nostri eventi

    Privacy

    Per il trattamento dei dati è possibile leggere la nostra Privacy policy.