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Giovedì 29 Luglio ore 19.30

Cinema 29 luglio

Giovedì 29 Luglio ore 19.30

POLLOCK di Ed Harris (2000)
Introduce Federico Pepe
CINEMA – Palazzo Fruscione (Salerno, Vicolo Adelberga 24)
• Ingresso gratuito, previa PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, fino ad esaurimento posti.

POLLOCK

Regia di Ed Harris. Con Ed Harris, Robert Knott, Molly Regan, Marcia Gay Harden, Tom Bower, USA 2000, durata 122 minuti

Introduzione di Federico Pepe (pubblicitario, artista e designer)

Opera prima da regista di Ed Harris, il film è tratto dal libro Pollock: an american saga del 2008 di Steven Neifeh e Gregory White Smith. É considerato tra i migliori biopic sul mondo dell’arte e, benché sia arrivato in sala solo nel 2003, è stato presentato in anteprima mondiale a Venezia nel 2000. Protagonista è naturalmente l’artista deracinè che fece del Chelsea Hotel il suo quartier generale. Si racconta che una volta fosse talmente ubriaco da vomitare sulla moquette di fronte a una ormai sconfortata Peggy Guggenheim che aveva lavorato duro per convincere delle sue potenzialità alcuni dei più raffinati collezionisti ed esperti d’arte degli Stati Uniti. Il film parte dal 1950, quando Pollock (1912-1956) è ripreso a firmare autografi durante un vernissage alla Betty Person Gallery, mostra recensita dalla rivista Life; il pittore è all’apice della sua carriera. Flashback: le lancette dell’orologio si spostano indietro di nove anni, quando il protagonista incontra Lee Krasner, una giovane artista – che poi diventerà sua moglie – con la quale dividerà uno spazio espositivo. É il primo dei due momenti che gli cambieranno la vita: il secondo porta la data del 1942 e ha un nome storico, quello di Peggy Guggenheim; la collezionista gli commissiona un grande quadro per la sua nuova casa, offre all’artista uno stipendio e la possibilità di fare la sua prima mostra personale. Ma la sua strada sarà contrassegnata da alti e bassi, dovuti a depressione ed alcolismo. La pellicola scorre, tra opere imponenti, il trasferimento a Long Island, la scoperta del dripping, tecnica che lo renderà famoso, al punto che nel 1949 la rivista Life pubblica una sua intervista. Si ritorna poi alla scena iniziale del film nel quale viene ripreso il culmine del successo dell’artista. Ancora un salto temporale, fino al 1955, per arrivare alla crisi del rapporto di Pollock con la moglie Lee e la sua prematura morte a causa di un incidente d’auto insieme alla sua nuova giovane amante. “Per esordire nella regia Ed Harris, uno dei grandi talenti dello spettacolo americano, ha impiegato su questo tema dieci anni di ricerche imparando perfino a dipingere alla Pollock. Ne è uscito uno fra i risultati più convincenti del cinema biografico, dove si registra la curiosa circostanza che l’autore-protagonista ha al suo fianco come interprete della Krasner la propria moglie, Marcia Gay Harden, premiata con l’Oscar. (…) Esaltato dal successo e senza più freni, Pollock suscita intorno a sé ammirazione, sbigottimento e pietà. Ed Harris non ne fa un santino, ma riesce a incarnarlo fraternamente”. (Tullio Kezich, ‘Corriere della Sera’, 17 maggio 2003).